arancino millesimato accursio

L'Arancino millesimato di Accursio. Ecco l'edizione 2015

31 Luglio 2015
Fare un arancino millesimato vuol dire rendere speciale una cosa comune, provare a dimostrare che anche le cose a cui siamo più abituati meritano di essere guardate con occhi diversi e scoperte con spirito curioso, col desiderio di andare oltre il loro livello più superficiale.
L’arancino - sì, lo so, ma vengo da Sciacca e non posso fare a meno di considerarlo maschio! - è forse la più fantasiosa, generosa, famosa ricchezza che la tradizione del cibo di strada siciliano ci regala. Eppure a noi siciliani il fatto di mangiarlo rischia di apparire scontato, così come i viaggiatori che esplorano la nostra cucina rischiano di addentarlo senza scoprire il fascino della sua storia e delle sue mille sfumature.
Per questo, se è vero che a rendere ancor più unico e affascinante questo piatto contribuiscono il suo valore simbolico, le diatribe sulla sua identità di genere e persino la sua paternità storica, su cui - dagli Arabi ai giorni nostri - ognuno reclama la propria versione dei fatti, sin dal primo giorno in cui ho indossato una giacca da cuoco ho deciso di essere io stesso io padre del mio arancino.
Così vi porto ogni giorno a tavola un regalo personale, l’interpretazione della mia golosa passione. E così vi racconto come essa si evolve con me, sta al passo con le mie ispirazioni, muta come muta la mia sensibilità nei confronti dei luoghi e delle suggestioni che mi circondano.
Ecco allora che, in coda alla collezione degli arancini d’annata e di qualche edizione speciale, quest’anno nel menu è entrato l’Arancino 2015.
Lo trovate, come fosse un primo piatto, dentro il percorso di degustazione che per la stagione ho voluto interamente dedicare al mare. Sì, perché la verità è che quasi ogni anno finisco per decidermi a fare un arancino marino, sintesi delle due grandi anime della Sicilia che mi porto dentro: quella del contadino e quella del pescatore, quella d’oriente e quella d’occidente.
Con il riso Ermes, integrale, minerale e profumato, il ragù ai frutti di mare, i tenerumi e la ricotta di bufala, l’ho voluto come sempre fresco e sapido, con l’animo tenero e il guscio croccante.
Ho immaginato quest'Arancino come uno scoglio, vestito non di alghe, ma di tenerumi e pistacchi, circondato dal mare e dai suoi frutti, reso placido dalla ricotta di bufala, con la sua dolcezza.
Nel giocoso contrasto delle progressive consistenze, vi racconto un altro intenso morso di Sicilia.
via grimaldi, 41 - 97015 Modica (RG)
Ristorante: +39 0932 941689
ACCURSIO RISTORANTE DI ORIANA APRILE
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