Le idee sono spesso il risultato di un lasciarsi scorrere del tempo e nel tempo. Ed il soffermarsi ad osservare è un modo per creare spazio e flusso per le idee stesse.
Così è dal mio osservare l’ambiente che mi circonda e la terra che mi ispira e con la quale interagisco che sento un modo per raccontare ciò che vedo.
Pane e Cipolla è un piatto che ha origine da questo processo. Un momento di pausa nel circolare del mio pensiero e un’emozione che sopraggiunge. Quel momento è la raccolta della cipolla. Un gesto deciso che la sottrae al suo suolo e la rende indipendente, materia da trasformare.
Eppure la sua nuova forma, si sottrae alla terra e lì, dove prima vi era la cipolla, rimane un vuoto.
All’interno di una superficie in vetro non uniforme, con un avvallamento al centro, costruisco una moltitudine di strati, livelli che si alternano. Il primo strato è una base di fonduta di formaggio Fiore Sicano, formaggio di vacca a crosta fiorita dal profumo umido che rievoca la terra bagnata. Poi aggiungo uno strato di terriccio composto da cereali tostati e noci e, infine, lascio trionfare la cipolla cotta al vapore con aceto di vino rosso, succo di rapa e fragole. Un “tappeto” gratinato in tre colori completa la composizione, poggiandosi sui miei strati di morbidezza.
Il risultato è una cipolla gratinata tra le calde, umide e gentili armonie di terra.