La mia cucina col Cerasuolo

La mia cucina col Cerasuolo di Vittoria, per Conviviali

20 Ottobre 2015

Avere l’opportunità di restituire di tanto in tanto al territorio almeno una parte di quello che si riceve, puntualmente sorprende e gratifica. Specie se la si condivide con persone che investono l’entusiasmo quotidiano per il loro lavoro, legandolo a una prospettiva di crescita positiva per il luogo in cui vivono e per il quale volentieri si rimboccano le maniche.

È quello che è successo venerdì scorso a “Conviviali”, l’evento organizzato dall’Associazione Grotte Alte all’Enoteca comunale di piazza Henriquez a Vittoria: la grande casa del Cerasuolo ha aperto le proprie porte al pubblico per un vero e proprio “convivio” sul cibo e il vino del territorio. E io ho accettato volentieri l’invito dei giovani dell’Associazione a partecipare a questa loro interessante scommessa, preparando i miei piatti con un percorso in abbinamento ai vini delle aziende Cos e Manenti, che l’amica sommelier Simona Cacopardo ha saputo raccontare in modo non accademico, ma informale, divertente e coinvolgente.

 

Per celebrare questo vino speciale, che è tra i più rappresentativi della storia enologica siciliana ma allo stesso tempo resta sempre vicino all’anima più semplice di questa terra, ho scelto un percorso di degustazione altrettanto autentico, ispirato alle suggestioni della cucina contadina tra cui sono cresciuto. L’ispirazione di quel mondo, in cui a tavola si concentrano sempre calore, cure e premure, e il mio desiderio di rendere omaggio alla grandezza d’animo che esprimono i contadini della nostra terra, caratterizza i piatti del cuore che ho avuto il piacere di veder apprezzati dagli ospiti di questa serata.

Dopo un entrée con il Bignè di ceci con mousse di gamberi e pistacchio, sintesi dei sapori della tavola contadina uniti alla stuzzicante salinità del mare, abbiamo portato a tavola il Macco di fave con polpo arrosto e finocchietto selvatico, un piatto denso di contrasti che uniscono le due Sicilie. E poi la Parmigiana di melanzane, un classico della tradizione, un’esplosione di gusto interpretata in modo leggero e godibile, concentrata in un bicchiere, e l’Arancino con ragù di carne e piselli, l’ambasciatore del cibo di strada siciliano, insieme a un Panino integrale con capocollo di maiale, cicoria e pinoli. Due piatti di cucina povera, omaggio a quella familiare, quasi un abbraccio all’umile e calorosa accoglienza delle case contadine in cui si viene subito rapiti dai profumi della dispensa – le Polpette di carne con peperoni e cipolla e la mia personalissima interpretazione di Pane e cipolla – hanno aperto la strada al mio Uovo a la coque, per concludere con dolcezza.

Ringrazio Antonella Arangio Mazza per l’invito e, insieme a lei, Simona Cacopardo per il suo appassionato racconto del vino, e Milena Nicosia, Emanuele Gucciardello e Silvana Gagliano che con i loro quadri, le specchiere e i fiori ci hanno aiutato ad accogliere gli ospiti in un’atmosfera davvero conviviale.

via grimaldi, 41 - 97015 Modica (RG)
Ristorante: +39 0932 941689
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