Per me bambino, era sempre una festa quando mia mamma faceva il pane.
Ne ricordo ancora il profumo che si spandeva per casa via via che giungeva a cottura e i gesti di mia mamma che nel frattempo preparava un’altra magia.
Una volta sfornato il pane, infatti, mia mamma metteva a cuocere nel forno a pietra ancora caldo grandi teglie con gli ortaggi di stagione: le melanzane, le cipolle, le zucchine durante la notte, mentre il carbone si trasformava gradualmente in cenere, gli ortaggi cuocevano al calore dolce del forno ormai spento. Al mio risveglio, l’indomani mattina, le grandi teglie erano già sul tavolo della cucina e le melanzane ancora fragranti erano pronte a farsi insalata.
Ne La Melanzana, ho voluto celebrare quella memoria olfattiva con un linguaggio nuovo. Marinata con succo di mela e profumata di aromi, cuocio la Melanzana al vapore per rievocare la dolcezza di quella cottura e la impreziosisco con un cuore di ostrica, prima di laccarla con una salsa speziata in cui il Marsala Vecchio Samperi evolve quell’indimenticabile condimento a base di aceto dell’insalata di mia mamma.
Affumicata alla brace con trucioli di ulivo, la Melanzana si fa croccante con le scaglie di pasta sfoglia, una citazione dei crostini di pane di una volta, e profumata con il limone bruciato, in ricordo delle scorze di limone che si usavano in casa mia.