Non di rado il cioccolato di Modica è stato presente come ingrediente nei piatti del mio menu. Quest’anno, però, ho voluto che avesse dignità di piatto a sè, omaggio necessario alla città che mi ha ormai adottato, alla ricerca culturale che questo prodotto merita e anche - ma non ultimo - alla persona che ci ha insegnato come condurla, lasciandoci la responsabilità di una grande eredità: Franco Ruta dell’Antica Dolceria Bonajuto.
Così nasce “A’ cioccolatta”, oggi presente nella mia carta dei dessert e in chiusura del percorso di degustazione “Tra le colline”: l’ho chiamata così perché volevo che ne venisse fuori innanzitutto il carattere popolare, quotidiano, la sua consuetudine che pure non ne dà per scontata l’unicità, per il rito prezioso della sua preparazione e per l’instancabile desiderio del gusto che conserva.
In questo piatto, ovviamente, non entra solo il cioccolato Bonajuto: con un piccolo esercizio di archeologia della cucina, sono andato a rispolverare la ricetta delle “liccumie”, la versione povera della più famosa ‘mpanatigghia, dove tra gli ingredienti si sostituiva alla carne la melanzana.
Ecco qui come nasce la mia cioccolatta...