Nelle sere d'autunno ci viene forte il desiderio di tornare a casa e trovare qualcosa di caldo, tirar fuori le coperte da stendere sul divano, stringere tra le mani una tazza di zuppa.
Vi ho già raccontato come questa stagione, così delicata eppure così fascinosa, sta entrando nella nostra cucina con i suoi profumi e i suoi colori. Ma l'ispirazione più potente è proprio quella di evocarne le sensazioni domestiche, avvolgenti.
E se il profumo affumicato dei cappelletti mi richiama subito la casa, dove mia madre faceva zuppe anche d'estate, con il secondo dei miei nuovi primi, Un velo di pasta, esco a riscoprire la campagna, già bruna e riarsa.
Così, sotto una lasagna trasparente di pasta fresca all'uovo, nascondo un coniglio al ragù con porcini, cicoria e lenticchia: la cacciagione, tra punte acri e dolci, memoria olfattiva dei primi fuochi già accesi, appena il sole curva all'orizzonte.